mercoledì 23 gennaio 2013

Porcellum






Dopo aver preso in “giro”  608.680 elettori toscani, che alle ultime “Regionali” l’avevano votata come alternativa alla sinistra, optando per la Camera dei deputati dove notoriamente si lavora di meno (rispetto al capogruppo dell’opposizione in Consiglio regionale) ma si guadagna di più; dopo aver svolto ben due mandati in veste di sindaco, ed essersi dimostrata incapace di presentare le liste del Pdl per le comunali del 2011, la signora Monica Faenzi è stata scelta come capolista Pdl alla Camera per le prossime Politiche di febbraio. Questo è il Pdl. Così funziona il Pdl.
A questo punto non resterebbe che chiudere laconicamente il discorso dicendo: ubi maior minor cessat, nel senso che ciò che viene dietro, viene dietro perché è qualitativamente inferiore… Forse non sarà così. Ma di certo così appare, del resto a “fare” la musica è sempre il direttore!
Hanno un bel dire che le liste presentate dimostrano un evidente rinnovamento generazionale. Nemmeno fossero state reintrodotte le preferenze! Oramai lo sanno tutti che le liste sono bloccate, che non si vota la persona e che i seggi vengono attribuiti secondo l’ordine di lista. Così è che ci troviamo di fronte alla solita cortina fumogena, per non dire “supercazzola prematurata…” con tutto quel che ne segue. E dentro il calderone, posso assicurarvi, tanti nomi, tante storie, storielle,… Certo, si dirà, l’ambizione è legittima. È vero, più che legittima “assai”, ma, come sosteneva una vecchietta di mia conoscenza, “a l'usèl ingurt ghe s'ciopa ul gòss(all'uccello ingordo scoppia il gozzo). Tanto che ci sarà anche un qualche giovane che, armato di “genuino” spirito riformatore, paladino, magari, a suo dire, del “sociale” bla bla bla, si è ritrovato (certo per purissimo “spirito di servizio”e per le “idee” e i “valori”), al servizio, appunto, del cav. Berlusconi, esimo – che più non si può – nella schiera dei morituri, a sostenere, appunto – come volevasi dimostrare –, in “assoluta coerenza” gli interessi del liberismo spregiudicato. Oppure, per contrasto, certe ascese miracolose, da organizzarci pellegrinaggi, che si apprendono attraverso la sorpresa manifestata dalla “Nazione”, la quale scorrendo l’elenco maliziosamente, ma molto correttamente, giunta al n. 6 – lì siamo ancora fra i cosiddetti “papabili”–, si interroga:  “…Simonetta Losi. Chi è? Consigliere comunale Pdl a Sarteano, provincia di Siena, testimone nel processo Ruby, e pronta a votare Renzi alle primarie Pd: ma glielo impedirono. Non basta: è moglie di Danilo Mariani, pianista che suonava per Berlusconi, ad Arcore. Pianista bravo al punto che, il Cavaliere, per aiutarlo in un momento di difficoltà, gli comprò, per 200 mila euro, la casa di Sarteano”. (cfr.: http://www.lanazione.it/politica/2013/01/22/833950-ecco-tutti-i-nomi-dei-candidati-toscani-a-camera-e-senato.shtml ).



E allora, per molti, grande scorno, ma certo assai poco in confronto all’elettorato, cornuto e mazziato,  che dovrà poi pagare anche certi stipendi. Ma questo è il Pdl! Così, i soliti furbacchioni, giocando sull’illusione/ aspirazione/ ambizione (che dopo tutto tengo anche famiglia!), hanno colpito ancora, carpendo a parecchi una firma sotto una candidatura infelice. Una sottoscrizione che certo, se – i malcapitati – avessero saputo per dove (intendo il numero d’ordine e chi stava più avanti), è col c. che il “furiere” di turno avrebbe avuto una lista da compilare. Che dire! Ragion di stato!
Una “ragione di stato” – si fa per dire –, dietro la quale nascondere la malafede che ha indotto a collocare nell’elenco, appunto, in posizione assolutamente “improbabile”, persone di indiscussa competenza professionale ed acclarato spessore politico come Gaia Checcucci o ha clamorosamente e incomprensibilmente (dato che la fola dei tre mandati non sta in piedi, perché o vale per tutti o per nessuno) epurato un politico di valore come Riccardo Migliori – al quale peraltro esprimo tutta la mia più sincera simpatia –.
Schiaffi quindi, e sberleffi, e irrisione della serietà di quanti “amici amici” proprio non sembrano, a tutto vantaggio di certi “inconsistenti” ma affidabili. Dei nulla che null’altro potranno pretendere che l’osso gettato dal padrone, e magari guaiscono di gioia anche per le pedate. Il che, ovviamente, vale se moltiplicato sensibilmente, per il povero elettorato, ignaro strumento delle porcellum ragioni.
Ma, continuando sulla via amara e a un tempo scherzosa del divertissement (ci sarebbe invece da piangere), non si mancherà di citare quell’ottavo posto al Senato, tra color che son sospesi (ma sospesi, sospesi, sospesi), al “campione” nostrale Alberto Lapenna, meritevole, dopo la disfatta alle comunali di Montecatini e l’eterea azione politica, di tanto premio, unitamente – immagino – alla scontata raccomandazione: – e ora “ragazzi” – come direbbe il Bersani di Crozza – dovete correre. Ma correre, correre!
Così è che, come volevasi dimostrare, i soliti furbacchioni, complice la dabbenaggine popolare che, per la “guerra di religione”, induce alla coprofagia, si sono sistemati, bel belli per l’eterno ritorno, blindati, cioè in posizione sicura, approfittando, come la mosca cocchiera, del trainante caval[liere].



A quanti un paio di mesi fa assicuravano che non sarebbero andati a votare o, in alternativa, avrebbero annullato la scheda, ovvero optato per Grillo, e che oggi invece sostengono la necessità di un “nuovo” Berlusconi, non resta che suggerire, se proprio proprio non possono farne a meno, di tenerselo comunque votando per uno degli altri partiti della coalizione. C’è da scegliere! Fra questi, almeno la Giorgia Meloni ha avuto il coraggio, assieme a molti che non ne potevano più di certi miasmi mefitici, di sbattere la porta. In sordina, ma l’ha sbattuta.
u.s.

Nelle immagini: James Ensor, “Gli scheletri


Il “Porcellum”, è la legge n. 270 del 21 dicembre 2005, che ha modificato il sistema elettorale ad opera principalmente dall'allora Ministro per le Riforme Roberto Calderoli, che successivamente, definì «una porcata» Cfr. http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/politica/versoelezioni38/caldporcata/caldporcata.html.  Proprio per questo venne denominata “porcellum” dal politologo Giovanni Sartori.