mercoledì 26 dicembre 2012

Cielo di piombo, ispettore Callaghan





La Giorgia voleva le primarie e non voleva il Berlusconi. Risultato di cotanti affanni: non ha avuto le primarie, se n’è andata, le tocca in dote La Russa e deve tenersi il Berlusconi: anzi gli deve fare anche la campagna elettorale (’sti caz…). Non solo, ora abbiamo pure i “Fratelli d’Italia”, che invece di ricostruire (anche ex novo) una seria formazione politica di Destra, necessaria non solo per interpretare sentimenti e tentare di conseguire obiettivi politici cari a molti italiani, ma anche per riaggregare unarea elettorale oggi allo sbando, come ci racconta la ragazza, par nascere con l’intendimento di «creare qualcosa di simile a quel che avre[bbero] voluto fosse il Pdl, ma non è stato»[i], ma pure con l’assicurazione che «[sono] di centrodestra. Ancorati ai valori del Ppe ». Insomma, citando Clint Eastwood (me’ cojoni!), ha rinunziato a “garanzie da tostapane” – dice Lei –, mostrando grande coraggio ed “encomiabile” sprezzo della poltrona.
Epperò sembra dimenticare che il Pdl era stato estemporaneamente voluto, dall’alto di un predellino d’automobile, per raggruppare, in un Partito unico, tutte le forze politiche del cosiddetto Centro-Destra italiano[ii]. Un tentativo di “aggregazione” che lei, oggi, con un moto di opposta finalità, incontestabilmente centrifugo, dichiara contraddittoriamente di voler continuare a perseguire. Prende poi le distanze da AN, che dice di non aver intenzione di ricostruire, dimenticando, pare, che nel progetto politico di quel Partito vi era proprio la volontà di mettere assieme, attraverso la condivisione di un fine comune, persone con storie e percorsi politici differenti.
Così, a farla breve, sembra proprio di intravedere nell’operazione della ragazza l’astuta regia del “vecchio seduttore”, del marpione matricolato che nulla o quasi intende di politica, ma che si mostra abilissimo nell’arte dell’intrallazzo: la giovane riporterà all’ovile molte pecorelle smarrite ed anche duramente contestatrici del “satiro”, secondo un antichissimo, collaudato ed efficace copione. Al discutibile personaggio poco importa che molti lo ritengano assolutamente inadeguato e dannoso né che si finisca tutti nel baratro, a lui basta che lo votino, a lui occorre concludere la propria carriera tragicamente, fra lazzi e fischi, nella più totale irrisione.  “Sciagurati d’Italia” lo doveva chiamare il suo partiticchio, da sottocoda del Ppe. Roba da far rizzare i pochi capelli rimasti. Come quella, perdonerete, di offrir subito, in prima battuta, la candidatura ai due Marò “sfortunati”. (Bisognava ma andare a riprenderli con le forze speciali!) Se proprio proprio si vuol continuare a far regali a chi compie – pagato per farlo – il proprio dovere, si poteva proporre la solita medaglia, o magari aumentar loro il grado, oppure, che so, addirittura, tanto per fare incazzare Vendola e suoi, proporli paradossalmente come“istruttori di tiro”… Ma che cazzo c’entra la candidatura!? E meno male che ha dichiarato che «Meritocrazia, onestà, trasparenza, partecipazione [sono i loro] punti di riferimento». Insomma, come si vede la Destra italiana è e resta allo sbando, anzi la situazione si aggrava ulteriormente, dato che ogni formazione politica balorda che si crea aumenta sensibilmente la confusione del quadro generale e rende assai più difficile, se non impossibile, la creazione di qualcosa di serio, o, qualora, la sua riconoscibilità.
A far fuori la Destra italiana non c’era riuscita la guerra civile né l’ostracismo totale, persecutorio, degli anni ’70 e ’80, occorreva l’azione dell’innominabile e delle sue inconsistenti controfigure, oramai solo risibili ciliegine sulla torta del Berlusconi (o di Monti). Vale proprio anche qui il detto: “o Franza o Spagna purché se magna”.
Purtroppo nel ceto medio e nell’elettorato di riferimento dei partiti di Centro e di Destra il timore che l’elezioni siano vinte dalla coppia Bersani/Vendola indurrà molti a votare Berlusconi. Questa consapevolezza generale ha attivato, assieme ad indebite ingerenze esterne (chi fa “l’interesse” altrui non può fare il nostro), “l’operazione Monti”, che sembra proprio costruita per dividere quell’elettorato e favorire il Pd, anche se pare non sia stato ben considerato – uomo del Monte  & C. – che,  svuota un po’ a destra, risucchia un po’ da Sinistra, c’è da vedere la riesumazione di una “bella”, cinquantennale Democrazia cristiana, a tutela delle Banche straniere e nostrali (Fondazioni comprese), in barba all’interesse vero della nostra Comunità nazionale. È da vedersi infatti che fra quelli che non vanno a votare, quelli che la lasciano bianca o la sciupano col turpiloquio, chi vota Grillo, chi Maroni, chi Monti, chi Berlusconi o Bersani, tutti rappresenteranno qualcosa in mediocrissima parte, e tale, la parte (impotente per il risibile consenso, nuovamente “ irresponsabile”, magari in una riedizione dell’ultima ammucchiata e di nuovo preda dei soliti impostori), sarà tirata di qua e di là ad assecondare interessi che poco o nulla avranno a che vedere con i nostri. Ci manca solo che eleggano Benigni Presidente della Repubblica e, nella più generale, stupita felicità, il gioco sarà fatto!  Che dire?! Siamo oramai, purtroppo, diventati merce da “souq” arabo o giù di lì.
u.s.


[i] Dall’intervista di Carmelo Lopapa (La Repubblica ) «Troppi zig zag del Pdl sul Professore ma allearsi è d'obbligo perché ha più voti» http://www.giorgiameloni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=48:troppi-zig-zag-del-pdl-sul-professore-ma-allearsi-e-d-obbligo-perche-ha-piu-voti&catid=7:notizie&Itemid=128

[ii] Poco importa se raffinati politologi (Gasparri…) già da tempo, alla zitta – più o meno – lavorassero al progetto della grande rimpatriata col “merendero”.